Il ddl sull'equo compenso (AA.SS. nn. 182 e 495, identici, a prime firme, rispettivamente, Gelmini e Meloni) potrebbe essere approvato nel giro di pochi giorni dal Senato nel testo già approvato dalla Camera dei deputati il 23 gennaio scorso.
L'equo compenso diventerà così legge e questa volta con disposizioni ben chiare che, almeno per quanto riguarda gli avvocati, sanciscono il ritorno ad una sostanziale inderogabilità delle tariffe ministeriali almeno relativamente alle convenzioni con alcuni grandi utenti dei servizi legali.
In realtà, nonostante un vasto consenso dei professionisti interessati, alcune critiche sono state avanzate, ma, salvo errore, non riguardano i punti che di seguito espongo.