1 Natura, effetti, controlli: conferme ed innovazioni
1.1 L'anticipazione dei controlli giurisdizionali
Il giurista1, dopo l'ennesimo restyling al concordato preventivo apportato dal correttivo all'istituto, deve riprendere il suo lento lavoro di ricostruzione sistematica dell'istituto nel quale, fermo il fatto che dal 2005 alla maggioranza2 dei creditori è stato attribuito il compito di valutare se accettare il piano del debitore - e che conseguentemente è in questo sottile equilibrio che l'autonomia privata può risolvere l'antinomia tra "tra tutela dei creditori e conservazione degli organismi produttivi"3, può evitare l'espulsione dal mercato di aziende risanabili, può conservare le componenti positive dell'azienda (beni, know how e livelli occupazionali) anche se il piano solo di rado pone al centro l'impresa e la conservazione dei suoi organismi produttivi4
atteso che il più delle volte si riduce ad una ristrutturazione dei debiti con l'obiettivo del mero soddisfacimento dei creditori, attraverso qualsiasi forma pagamento (soddisfazione diretta), con la cessione dei beni o altre operazioni straordinarie (alienazione attività), con l'attribuzione ai creditori di azioni, quote, obbligazioni, strumenti finanziari e titoli di debito (soddisfazione indiretta) -, inaspettatamente nel 2007, si è scelto di rafforzare il potere di indirizzo del collegio al momento dell'ammissione5, di confermare il potere del tribunale di interrompere l'iter procedurale allorché si verifichino i fatti gravissimi contemplati dall'art. 173 l. fall. o vengano meno i presupposti di ammissibilità e, correlativamente, di restringere l'oggetto del giudizio di omologazione, proprio perché già preceduto da tali verifiche.