Autorevole dottrina si è espressa sulla scelta dello strumento di regolazione della crisi evidenziando come, rispetto al passato, il Codice della Crisi non mette al centro il patrimonio in funzione del soddisfacimento dei creditori, ma l’attitudine della prosecuzione dell’impresa a permanere sul mercato, direttamente o indirettamente. La filosofia fatta propria dal Codice è incentrata sulla possibilità di ripresa dell’attività laddove questa appaia idonea a generare valore per i creditori, per il sistema economico in generale e persino per l’Erario, giacché l’introduzione del cram down è stata giustificata con l’interesse a ché l’impresa, tornata in bonis, possa generare nuove entrate tributarie.