La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) si è espressa sulla confisca preventiva dei beni di provenienza illecita, disposta dai tribunali nazionali competenti ai sensi dell’articolo 24 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, Decreto n. 159/2011). Ha ritenuto che le decisioni dei tribunali nazionali non fossero state conformi alle condizioni stabilite dal diritto e dalla giurisprudenza nazionali per l’imposizione della misura impugnata. La compatibilità della confisca ante delictum (applicata cioè prima della commissione di un delitto) con l’ordinamento nazionale ed europeo è una questione complessa e molto dibattuta in dottrina, fondata sul contrasto con i principi di legalità e responsabilità personali sancite dalla nostra Costituzione (in particolare l'art. 25), ma legittimata dalla necessità di bilanciare alcuni valori di rilievo costituzionale con la tutela della sicurezza pubblica.